Riccardo Ciotti, l'Asso dell'Aviazione che portò Saludecio sulle ali della storia

di Marco Valeriani - 

L'Istituto del Nastro Azzurro, che ha sede a Roma, detiene - e qui pubblica contenuti sempre aggiornati - il sito dedicato ai Decorati al Valor Militare. 



- La Squadriglia 81 - Immagine tratta da ilfrontedelcielo.it - 

Questa premessa è d'obbligo per introdurre la figura di Riccardo Ciotti (Saludecio, 19 giugno 1895 - Ospedaletto da Campo 245, 23 aprile 1917), Sergente saludecese dell'Ottantunesima Squadriglia Aeroplani; autentico Asso dell'Aria, insignito delle Medaglie d'Argento e Bronzo al Valor Militare e spirato, eroicamente, dopo aver riportato ferite in combattimento. 

Non capita tutti i giorni d'imbattersi nella storia di chi - Ciotti appunto - ha dato grande lustro all'Aviazione nel corso della Grande Guerra e i cui natali siano riconducibili ai paesi e ai borghi della Valconca.

Cosa sappiamo di Riccardo Ciotti?

Riccardo nasce a Saludecio il 19 giugno 1895 da Angelo Ciotti e Ironi Matilde (che avrà sei figli). La famiglia d'origine si trasferirà a Riccione, in riva all'Adriatico, il 12 maggio 1923 (Riccardo è già morto, perito il 23 aprile 1917). Nel registro degli iscritti alla Leva del Distretto Militare di Forlì, dal quale a quei tempi dipendeva Saludecio, è scritto - in data 30 novembre 1914 - che Riccardo abitava nella frazione di Monte Petrino. Era in grado di leggere e scrivere e svolgeva - dato molto interessante - la professione di meccanico: dunque aveva particolari capacità e ampia dimestichezza coi motori e la meccanica in genere. Fisicamente veniva descritto con capelli biondastri, lisci, occhi castani, naso greco - dunque elegante richiamo all'antichità - non troppo alto (circa 163 centimetri), sano nella dentatura e nel colorito roseo.

Nell'Albo d'Oro dei Caduti vi è però un'imprecisione: la data della morte è registrata un anno dopo la vera scomparsa dell'aviatore: 23 aprile 1918. Errore abbastanza comune nelle trascrizioni dell'epoca. 


- Giuseppe Albini, immagine tratta dall'Archivio del Senato della Repubblica -

La conferma circa il 23 aprile 1917, invece, ci arriva, in maniera indiretta e non dalle fonti aviatorie, dal componimento - in versi - che l'illustre professor Giuseppe Albini, filologo, rettore dell'Università di Bologna e Senatore del Regno d'Italia dal gennaio 1925 al dicembre 1933 - nato nella città emiliana nel 1863 da una nobile e antica famiglia di Saludecio - vergò in memoria dello sfortunato pilota.

Giuseppe Albini

"Tu dal colle natio fanciullo vedevi l'aprico sotto benigni venti stendersi de l'Adria: poi da l'alto il vedesti, librato su' lidi, su l'acque, che Virgilio, che Dante salutarono Italia. Quando il Leon di San Marco, stiè contro a Massimiliano, nobil cantor qui sorse de la veneta impresa: degno di canto or tu l'antica avversaria grifagna perseguitavi in caccia, tra novi nembi illeso. Ahi che suoi scogli anch'esso ha il cielo! e invitte lung'ora, celano in sè le umane posse fralezza alcuna: ecco il battito tacque, non già del tuo cuore, e languente l'ala ristè, non quella del tuo pensiero, tra 'l volo. Ma qual flutto che franto a le rupi sobbalza nel sole, su da la morte vola l'anima generosa: sembri ne l'alto ancora, securo nocchiero traendo per l'aereo periglio l'esplorator securo. Quel che abbracciò tua pura fidanza, su' lidi e su l'acque, che Virgilio, che Dante salutarono Italia, tutto s'adempia: è prezzo di troppo sangue gentile. O se tra genti umane l'ultimo sangue sia!" - 21 luglio 1917.

L'elegia del professor Albini sarà integralmente pubblicata il 25 luglio 1917 sulla seconda pagina de Il Resto del Carlino sotto il titolo: "In onore dell'aviatore Ciotti - Una elegia di Giuseppe Albini". 

In questo articolo - con data antecedente, il 24 luglio - si dà conto nelle onoranze solenni riconosciute a Ciotti. Alla funzione partecipano personaggi illustri e le massime autorità: il Colonnello Cav. Baldi, Comandante il Presidio di Rimini; l'avvocato Melchiade Pasini dei Conti Bofondi; l'avvocato Giuseppe Giovanelli; il Comm. Dott. Romolo Albini; il Professor Eugenio Albini; l'avvocato Cav. Pietro Corbucci; il Sergente Pilota Aviatore Frangiotto Terzi (Torzi?) di stanza a Rimini e altre personalità. Alla cerimonia hanno aderito il Sottoprefetto di Rimini, il Sottotenente Pilota Enzo Napoli dal fronte, il Capitano Calcagnini d'Este Marchese Cello (Celio?), il Sottotenente del Genio avvocato Eugenio Montalcini, il Tenente Colonnello Cav. Annibale Facondini, il Sergente Luigi Meluzzi e molti altri. 

"Hanno degnamente commemorato l'eroico giovane il R. Commissario Cav. Uff. Rag. Agostino Bersani, l'avvocato Giuseppe Giovanelli, il Cav. Uff. Colonnello Giuseppe Mengozzi e il parroco locale Don Luigi Trevisani".


L'articolo pubblicato da Il Resto del Carlino il 25 luglio 1917


Qui il link all'opuscolo originale conservato dalla Biblioteca Universitaria di Bologna

Le decorazioni al Valor Militare

La motivazione delle decorazioni riconosciute a Riccardo Ciotti - Medaglia d'Argento e Bronzo al Valor Militare - sono contenute in un documento, pubblico, disponibile sul sito dell'Istituto Nastro Azzurro e del quale diciamo già più sopra. Motivazione che per comodità riportiamo nell'immagine sotto.



- Immagine tratta da istitutodelnastroazzurro.org - 

Dal contenuto è possibile evincere, in modo chiaro e lampante, come il saludecese, nonostante il suo velivolo fosse stato colpito più volte, riuscì ad atterrare per ripartire spontaneamente a bordo di un altro aeroplano e portare a termine la missione a Reifenberg il 30 novembre 1916. "Dando prova di fermezza d'animo, alto sentimento del dovere, coraggio e perizia non comuni". 


Un Asso dell'Aria a tutti gli effetti!

81a Squadriglia Aeroplani: un po' di storia


- Testo a immagine tratta dal sito ilfrontedelcielo.it - 

E con ciò abbiamo concluso, in attesa di nuove notizie?, il nostro breve racconto sul Sergente Aviatore Riccardo Ciotti.

Ringrazio pubblicamente Alessio Meuti de www.ilfrontedelcielo.it per averci autorizzato a utilizzare il materiale presente sul sito. Materiale in costante aggiornamento e preziosissimo. Ringrazio inoltre la Biblioteca Comunale di Saludecio e l'operatrice del Servizio, Franca Bordoni, per averci aiutato nella ricerca delle notizie biografiche. Ringrazio infine l'Archivio di Stato di Forlì-Cesena, sede di Forlì, per averci consentito l'accesso e la consultazione delle fonti archivistiche ancora oggi disponibili (Registri di Leva). 

In caso di segnalazioni, prego inviare mail a stampamarcovaleriani@gmail.com

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