di Marco Valeriani -
Travolto da una valanga sul Monte Lozze. Sepolto la prima volta nel cimitero militare del "Gallio" - famoso per il suo motto "Di qui non si passa" - e, poi, destinato al Sacrario di Asiago, nel Vicentino.
È una storia abbastanza complicata quella che ha visto, nel tardo autunno del 1917 (sull'Albo d'Oro dei Caduti della Grande Guerra la data ufficiale è il 1916, ndr) sfortunato protagonista il sanclementese Primo Delbianco (di Luigi), appena 25 anni.
Nato all'ombra dell'antica Torre Civica il 10 gennaio 1892, Primo - soldato del 2° Reggimento Artiglieria da Montagna - il 13 dicembre del 1916, secondo il bollettino ufficiale dell'Albo, muore sul Monte Lozze "in seguito a caduta di valanga".
È ormai inverno sulle alture del Vicentino quando Delbianco - sistematosi con i compagni sul Lozze - viene a mancare; vittima della natura che sembra volersi ribellare ai continui cannoneggiamenti tra il Regio Esercito Italiano e le truppe Austro-Ungariche.
IL MONTE LOZZE, CAPOSALDO STRATEGICO
Il Monte Lozze era considerato un "importante caposaldo della linea di massima resistenza italiana - si legge in venetograndeguerra.it - fungendo da ottimo osservatorio. Da lì, venivano diretti i tiri dell'artiglieria tricolore contro le postazioni nemiche attestate sull'Ortigara e ai Campigoletti. Dal Lozze, inoltre, si dipartivano i principali camminamenti che collegavano le linee avanzate del vallone dell'Agnetizza e, a sud, dei Campiluzzi contro le retrovie logistiche".
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- Un'immagine del cimitero del Gallio - |
Delbianco, si diceva, scompare alla vista dei commilitoni il 13 dicembre 1916 anche se, riportano i documenti del cimitero del Gallio, quella morte risulterebbe registrata esattamente un anno dopo: lo si evince, vedi qui sotto, da quanto scritto negli elenchi del Sacrario di Asiago, ultima e definitiva dimora (eterna) del soldato romagnolo (Delbianco è il secondo partendo dall'alto, il numero 3886).
IL CIMITERO DEL GALLIO PRIMA, IL SACRARIO D'ASIAGO POI
Prima di affrontare il tema della discrepanza del corpo d'appartenenza (2° Reggimento Artiglieria da Montagna contro 8° Artiglieria da Montagna) concentriamoci sul modo in cui siamo riusciti a scoprire in quale cimitero fu inizialmente accolto il corpo di Primo Delbianco.
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- Il Sacrario di Asiago oggi - Foto Benedetta Gasperoni - |
Sfogliando e studiando le cartine geografiche rese disponibili, si è arrivati a comprendere che i corpi dei soldati morti in varie circostanze e provenienti dai luoghi di combattimento, dagli ospedaletti da campo e da altre situazioni sfavorevoli alle truppe italiane, considerato il territorio circostante, non potevano essere stati traslati che al "Gallio"; fra le altre cose poco distante dal "teatro" della valanga sul Monte Lozze.
Al "Gallio", reso celebre dal motto "Di qui non si passa" e nel quale si raccolsero 1.400 salme italiane e 2.811 salme austro-ungariche, l'area cimiteriale ha conosciuto due periodi di sepoltura: dal 1916 al 1918 e dal 1921 al 1923.
Una volta completato, i resti dei nostri caduti nel 1936-1937 vennero spostati in maniera conclusiva al Sacrario di Asiago, mentre nel 1967 si provvide altresì a trasferirvi i caduti austro-ungarici.
Dunque, consultando pazientemente tutti i nomi del Sacrario, abbiamo ottenuto la conferma sperata: Delbianco vi era giunto proprio dal "Gallio" (N.B. i luoghi di sepoltura non di rado nell'Albo d'Oro dei Caduti vengono taciuti o non trascritti! E gli errori, al pari delle inesattezze, abbondano!).
2° REGGIMENTO OPPURE 8° ARTIGLIERIA?
L'ultimo aspetto che andiamo a considerare è quello del corpo d'appartenenza di Primo Delbianco. L'Albo nel tracciare il profilo rammenta l'inquadramento nel 2° Reggimento Artiglieria da Montagna. Di contro, nel dettaglio pubblicato già sopra accanto alla "vera data" di morte -13 dicembre 1917 - vi è l'annotazione dell'8° Artiglieria da Montagna. Errore o semplice svista?
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- Ingresso del Sacrario di Asiago - Foto Benedetta Gasperoni - |
Gli esperti tornano in aiuto di noi comuni divulgatori: il 2° Reggimento - scrive il
vecio.it - "nasce il 15 luglio 1909 con sede a Vicenza (Caserma Chinotto) ed è costituito dalle Brigate Conegliano, Bergamo, Vicenza e Belluno. Nel 1915 con la nascita del 3° Reggimento, ci fu una ridistribuzione di gruppi e batterie per cui era così costituito: Conegliano, Udine, Vicenza, Belluno. All'entrata in guerra i gruppi furono ridenominati rispettivamente in V-VI-VII-VIII. Ecco, allora, spiegato il motivo secondo il quale c'è chi lo inquadra nel 2° Reggimento di prima costituzione o nell'8° di ultima "generazione".
Ah, la Storia! Sono trascorsi 106 anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale, eppure le sorprese non mancano mai!
Riposa in Pace, Delbianco Primo.